Ho deciso: voterò Berlusconi...
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perché il PCI esiste ancora
perché se i ricchi pagano meno tasse, in realtà ci guadagnano i poveri
perché LUI paga troppe tasse
perché Banca Intesa è comunista
perché dobbiamo diventare un popolo di consumatori
perché la sinistra odia la proprietà e io la mia moto non voglio che me la prendano
perché i magistrati devono fare test di sanità mentale
perché alitalia la prenderanno i suoi figli, anzi no la sinistra glielo impedisce, anzi no ci penserà una cordata di imprenditori già pronta, anzi no forse ci sono imprenditori pronti a comprarla, anzi no appelliamoci al buon cuore degli imprenditori, che qualcuno se la pigli!
perché la sinistra è piena di indagati
perché il lavoro precario non è un problema
perché, poveraccio lui, l'hanno fatto andare poco in TV
perché è giovane e usa gli sms
perché se i ricchi pagano meno tasse, in realtà ci guadagnano i poveri
perché LUI paga troppe tasse
perché Banca Intesa è comunista
perché dobbiamo diventare un popolo di consumatori
perché la sinistra odia la proprietà e io la mia moto non voglio che me la prendano
perché i magistrati devono fare test di sanità mentale
perché alitalia la prenderanno i suoi figli, anzi no la sinistra glielo impedisce, anzi no ci penserà una cordata di imprenditori già pronta, anzi no forse ci sono imprenditori pronti a comprarla, anzi no appelliamoci al buon cuore degli imprenditori, che qualcuno se la pigli!
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Se dovesse rendersi conto della somiglianza gli si chiuderebbero le coronarie o gli partirebbe un embolo cerebrale !
a me sembra sempre più simile ad un cubetto di porfido (er sampietrino, quello su cui scivoli in moto quando a Roma piove :evil: )
Se dovesse rendersi conto della somiglianza gli si chiuderebbero le coronarie o gli partirebbe un embolo cerebrale !
a me sembra sempre più simile ad un cubetto di porfido (er sampietrino, quello su cui scivoli in moto quando a Roma piove :evil: )
Provate allora a vedere che cera (e non solo...) che ha qui!bocciaville ha scritto:Visto ierisera in tv , non ha una bellissima cera . con le ultime stirate e l'acconciatura assomiglia sempre di più a Mao tse Tung
Attenzione: immagini VM18
http://www.ircnapoli.com/forum/2378034- ... -vm18.html
Io lo voterei perché è in uomo con gli attributi.
Il contratto con gli italiani? Non era valido...
Il Contratto con gli Italiani siglato da Silvio Berlusconi a Porta a Porta l'8 maggio 2001, dinanzi al notaio Bruno Vespa, era uno scherzo. «Non era un contratto», «non ha mai avuto alcuna rilevanza giuridica», insomma un semplice «atto politico» dotato di una «totale improduttività di effetti per nullità-inesistenza». È nullo, non è mai esistito. Chi lo dice? Un antiberlusconiano sfegatato? Un demonizzatore accanito? No, lo dice lo stesso auto*re del Contratto-non contratto: Silvio Berlusconi in persona.
Dove? Negli atti difensivi depositati dai suoi legali nella causa intentata due anni fa da un giovane rompiscatole, A.C.: l'unico italiano ad aver preso sul serio il Contratto con gli Italiani. Al punto da recepirlo formalmente, recapitando al Cavaliere il 10 febbraio 2006 - penultimo giorno della penultima legislatura - un "atto di accettazione". In quella letterina piena di riferimenti giuridici, A.C. rammentava all'allora premier che quello siglato sulla celebre scrivania di ciliegio "può essere qualificato come un contratto con obbligazioni del solo proponente (art. 1333 Codice civile)". Quindi, non essendo "stato da Lei mai revocato", è "giuridicamente vincolante" e sottoposto alla verifica della magistratura. Da quel momento si è perfezionato il contratto unilaterale fra Berlusconi e gli italiani (che non avevano firmato nulla), perché almeno uno di essi l'ha accettato. E, con quella firma, è scattata la trappola. Il rompiscatole e i suoi avvocati Alessandro Frittelli e Giuseppe Marazzita ricordano al Tribunale civile di Milano che il Cavaliere s'era impegnato a "non ripresentarmi alle elezioni del 2006 se, al termine dei 5 anni di governo, almeno 4 su 5 traguardi non fossero stati raggiunti". Impegno violato nel 2006 e nel 2008, quando Berlusconi s'è ricandidato per ben due volte, pur avendo mancato tutti e 5 i traguardi "contrattuali". Lo stesso Cava*liere - osservano i legali di A.C. - seguita a ripetere di aver rispettato l?85% degli impegni", mentre in casa Vespa aveva promesso di realizzarne interamente 4 su 5. Dopodichè le aliquote fiscali sono rimaste 4, non 2; le pensioni minime non sono aumentate a 516 euro per tutti, ma solo per qualcuno; i delitti non sono diminuiti, ma aumentati; la disoccupazione non s'è dimezzata; il 40% di grandi opere non è partito. Perciò il tignoso cittadino si sente preso in giro e chiede i danni: 5 mila euro simbolici per mancata ottemperanza dell'obbligo di non tacere". Cioè di ritirarsi a vita privata. La difesa Berlusconi ribatte che il Contratto è "nullo", dunque nessuno può pretenderne il rispetto: era un semplice "programma politico". Ma A.C. dimostra che il programma della Cdl era tutt'altra cosa rispetto al Contratto, come lo stesso Cavaliere proclamò solennemente a Porta a Porta. La difesa Berlusconi ammette addirittura che gl'impegni non furono rispettati, anche se accampa le solite scuse: "Se il mancato raggiungimento di una o più parti del programma politico si è verificato, cioè è dovuto a fattori politico-economici imprevedibili e indipendenti dalla volontà del dr. Berlusconi: a partire dell'attentato alle torri gemelle fino al buco di 37 mila miliardi di lire scoperto dopo l'insediamento del Governo...".
Poi, a scanso di equivoci, invoca l'immunità parlamentare: il Contratto-non contratto rientrerebbe "nell'attività insindacabile" protetta dall'"art.68 della Costi*tuzione" che "comporterebbe l'improcedibilità del giudizio o la sospensione del processo" in attesa dell'autorizzazione a procedere della Camera. Ma qui il rompiscatole A.C. piazza il colpo che potrebbe essere decisivo: "Se il dr. Berlusconi sapeva che il Contratto era inesistente e dunque nullo, perché non ne ha dato notizia fin dall'inizio" - lui e agli altri 58 milioni di italiani?.
Il Contratto con gli Italiani siglato da Silvio Berlusconi a Porta a Porta l'8 maggio 2001, dinanzi al notaio Bruno Vespa, era uno scherzo. «Non era un contratto», «non ha mai avuto alcuna rilevanza giuridica», insomma un semplice «atto politico» dotato di una «totale improduttività di effetti per nullità-inesistenza». È nullo, non è mai esistito. Chi lo dice? Un antiberlusconiano sfegatato? Un demonizzatore accanito? No, lo dice lo stesso auto*re del Contratto-non contratto: Silvio Berlusconi in persona.
Dove? Negli atti difensivi depositati dai suoi legali nella causa intentata due anni fa da un giovane rompiscatole, A.C.: l'unico italiano ad aver preso sul serio il Contratto con gli Italiani. Al punto da recepirlo formalmente, recapitando al Cavaliere il 10 febbraio 2006 - penultimo giorno della penultima legislatura - un "atto di accettazione". In quella letterina piena di riferimenti giuridici, A.C. rammentava all'allora premier che quello siglato sulla celebre scrivania di ciliegio "può essere qualificato come un contratto con obbligazioni del solo proponente (art. 1333 Codice civile)". Quindi, non essendo "stato da Lei mai revocato", è "giuridicamente vincolante" e sottoposto alla verifica della magistratura. Da quel momento si è perfezionato il contratto unilaterale fra Berlusconi e gli italiani (che non avevano firmato nulla), perché almeno uno di essi l'ha accettato. E, con quella firma, è scattata la trappola. Il rompiscatole e i suoi avvocati Alessandro Frittelli e Giuseppe Marazzita ricordano al Tribunale civile di Milano che il Cavaliere s'era impegnato a "non ripresentarmi alle elezioni del 2006 se, al termine dei 5 anni di governo, almeno 4 su 5 traguardi non fossero stati raggiunti". Impegno violato nel 2006 e nel 2008, quando Berlusconi s'è ricandidato per ben due volte, pur avendo mancato tutti e 5 i traguardi "contrattuali". Lo stesso Cava*liere - osservano i legali di A.C. - seguita a ripetere di aver rispettato l?85% degli impegni", mentre in casa Vespa aveva promesso di realizzarne interamente 4 su 5. Dopodichè le aliquote fiscali sono rimaste 4, non 2; le pensioni minime non sono aumentate a 516 euro per tutti, ma solo per qualcuno; i delitti non sono diminuiti, ma aumentati; la disoccupazione non s'è dimezzata; il 40% di grandi opere non è partito. Perciò il tignoso cittadino si sente preso in giro e chiede i danni: 5 mila euro simbolici per mancata ottemperanza dell'obbligo di non tacere". Cioè di ritirarsi a vita privata. La difesa Berlusconi ribatte che il Contratto è "nullo", dunque nessuno può pretenderne il rispetto: era un semplice "programma politico". Ma A.C. dimostra che il programma della Cdl era tutt'altra cosa rispetto al Contratto, come lo stesso Cavaliere proclamò solennemente a Porta a Porta. La difesa Berlusconi ammette addirittura che gl'impegni non furono rispettati, anche se accampa le solite scuse: "Se il mancato raggiungimento di una o più parti del programma politico si è verificato, cioè è dovuto a fattori politico-economici imprevedibili e indipendenti dalla volontà del dr. Berlusconi: a partire dell'attentato alle torri gemelle fino al buco di 37 mila miliardi di lire scoperto dopo l'insediamento del Governo...".
Poi, a scanso di equivoci, invoca l'immunità parlamentare: il Contratto-non contratto rientrerebbe "nell'attività insindacabile" protetta dall'"art.68 della Costi*tuzione" che "comporterebbe l'improcedibilità del giudizio o la sospensione del processo" in attesa dell'autorizzazione a procedere della Camera. Ma qui il rompiscatole A.C. piazza il colpo che potrebbe essere decisivo: "Se il dr. Berlusconi sapeva che il Contratto era inesistente e dunque nullo, perché non ne ha dato notizia fin dall'inizio" - lui e agli altri 58 milioni di italiani?.