[solidarietà] famiglie operai Thyssen
[solidarietà] famiglie operai Thyssen
anche se non se ne è parlato qua sul forum, se qualcuno fosse interessato a donare anche solo un euro alle famiglie dei poveri ragazzi morti nell'incidente della Thyssen, vi metto un paio di link fidati.
CONTO CORRENTE
Destinatario: Paolo Novelli
Causale: Vittime Thyssen
Coordinate Bancarie:
Banca Sella - 30 Sede Torino - Piazza Castello
IBAN CODE: IT 41
CIN: C
COD ABI: 03268
CAB: 01000
CONTO: 052653088520
- CONTO CORRENTE SOSTENUTO DAL TG5
Banca Unicredit
c/c 41125701
Cab: 01046
Abi: 02008
Cin: W
Causale: a favore dei familiari delle vittime delle acciaierie Thyssen
- PAYPAL
E' stato creato anche un conto Paypal.
Per donare, cliccare qui.
CONTO CORRENTE
Destinatario: Paolo Novelli
Causale: Vittime Thyssen
Coordinate Bancarie:
Banca Sella - 30 Sede Torino - Piazza Castello
IBAN CODE: IT 41
CIN: C
COD ABI: 03268
CAB: 01000
CONTO: 052653088520
- CONTO CORRENTE SOSTENUTO DAL TG5
Banca Unicredit
c/c 41125701
Cab: 01046
Abi: 02008
Cin: W
Causale: a favore dei familiari delle vittime delle acciaierie Thyssen
- PAYPAL
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...diamoci da fare... ;)
volendo ci sono anche i sindacati
'CGIL CISL UIL - Fondo per i familiari dei morti sul lavoro'.
Conto corrente Bancario n. cc0780003000, presso agenzia 78 di Unipol Banca. Codice ABI 03127, codice CAB 01024
e i metalmeccanici
Fim,Fiom e Uilm. Il conto e' stato attivato
presso la banca Unicredit di via XX settembre 31 a Torino.
Codice Iban: IT 26 A 02008 01046 0000035525. I versamenti possono essere effettuati indicando come causale 'Fondo solidarieta' lavoratori Thyssenkrupp' e intestando a 'Fim-Fiom-Uilm Torino'.
volendo ci sono anche i sindacati
'CGIL CISL UIL - Fondo per i familiari dei morti sul lavoro'.
Conto corrente Bancario n. cc0780003000, presso agenzia 78 di Unipol Banca. Codice ABI 03127, codice CAB 01024
e i metalmeccanici
Fim,Fiom e Uilm. Il conto e' stato attivato
presso la banca Unicredit di via XX settembre 31 a Torino.
Codice Iban: IT 26 A 02008 01046 0000035525. I versamenti possono essere effettuati indicando come causale 'Fondo solidarieta' lavoratori Thyssenkrupp' e intestando a 'Fim-Fiom-Uilm Torino'.
Bravo Rutto. Bell'idea!
Lunedì a Matrix sono rimasto sconvolto dal racconto dell'unico sopravvissuto... :shock:
http://www.video.mediaset.it/video.html ... rom=matrix
Lunedì a Matrix sono rimasto sconvolto dal racconto dell'unico sopravvissuto... :shock:
http://www.video.mediaset.it/video.html ... rom=matrix
postato da un amico su altro forum.
Lunedì 10 Dicembre 2008
Salve, sono un operaio. Sì esistiamo ancora, ma non abbiate paura: io sono
già morto. Oggi sfilerete per la mia città con il lutto al braccio,
osserverete qualche minuto di silenzio e deporrete fiori per ricordare me e
i miei tre compagni di lavoro scomparsi in quell'inferno di fabbrica. Ma
noi
eravamo già morti, bruciati nell'animo dall'indifferenza.
Non potete immaginare cosa voglia dire lavorare per sedici ore consecutive
tra il rumore, la puzza di combustibile e un calore che ti scioglie le
ossa
e ogni pensiero. Dopo una decina di ore non capisci più quello che stai
facendo. Vai avanti per inerzia con gesti automatici e a morire nemmeno ci
pensi. Perché morire lavorando è la cosa più assurda che ti possa
succedere.
Magari ci scherzi su col caposquadra, che ti lancia un'occhiata paterna e
bonaria prima di dirti «Badòla, torna a lavorare!», perché ha la
commissione
da terminare e in fretta. Già, le commissioni. Qui parlavano tanto di
smantellamento, eppure continuavano a dirottare su Torino tante di quelle
lavorazioni che ho ormai perso il conto. Ufficialmente, però, stavamo
smantellando. Così, qualcuno di noi si ritrovava pure a fare le pulizie.
Altro che operai specializzati. Schiavi a ore, ecco cos'eravamo.
Capita poi un giorno che per il sovraccarico di lavoro scoppi un tubo
pieno
di olio lubrificante. Quei tubi che ti avvolgono come un boa per tutta la
fabbrica, ma mica ci pensi che potrebbero stringerti in un atroce finale.
L'olio si è incendiato quasi subito e, ve lo assicuro, vedere i propri
amici, i propri compagni di sudore, quelli di cui conosci mogli, figli...
Vederli arsi vivi, beh, ti uccide ancor prima di essere morto. Per me è
stato così, almeno. Non mi sono nemmeno accorto che stavo facendo la loro
stessa fine.
È strano, sapete? Dopo i primi istanti di dolore, in cui vorresti
strapparti il cuore, non senti più nulla. Il fuoco purifica, ma soprattutto ti brucia
tutte le terminazioni nervose della pelle e non senti più dolore. Almeno
così dicevano i medici mentre cercavano di staccarmi i vestiti, che si
erano ormai fusi sulla mia pelle. Un paio di giorni di agonia e poi via, nemmeno
il tempo per una lacrima. Tanto non l'avrei sentita rigarmi la faccia.
Ora è finita, ho timbrato il cartellino per l'ultima volta mercoledì 5
dicembre. Avevo 26 anni ed ero operaio. Non esistevo prima e tra qualche
giorno non esisterò più.
Lunedì 10 Dicembre 2008
Salve, sono un operaio. Sì esistiamo ancora, ma non abbiate paura: io sono
già morto. Oggi sfilerete per la mia città con il lutto al braccio,
osserverete qualche minuto di silenzio e deporrete fiori per ricordare me e
i miei tre compagni di lavoro scomparsi in quell'inferno di fabbrica. Ma
noi
eravamo già morti, bruciati nell'animo dall'indifferenza.
Non potete immaginare cosa voglia dire lavorare per sedici ore consecutive
tra il rumore, la puzza di combustibile e un calore che ti scioglie le
ossa
e ogni pensiero. Dopo una decina di ore non capisci più quello che stai
facendo. Vai avanti per inerzia con gesti automatici e a morire nemmeno ci
pensi. Perché morire lavorando è la cosa più assurda che ti possa
succedere.
Magari ci scherzi su col caposquadra, che ti lancia un'occhiata paterna e
bonaria prima di dirti «Badòla, torna a lavorare!», perché ha la
commissione
da terminare e in fretta. Già, le commissioni. Qui parlavano tanto di
smantellamento, eppure continuavano a dirottare su Torino tante di quelle
lavorazioni che ho ormai perso il conto. Ufficialmente, però, stavamo
smantellando. Così, qualcuno di noi si ritrovava pure a fare le pulizie.
Altro che operai specializzati. Schiavi a ore, ecco cos'eravamo.
Capita poi un giorno che per il sovraccarico di lavoro scoppi un tubo
pieno
di olio lubrificante. Quei tubi che ti avvolgono come un boa per tutta la
fabbrica, ma mica ci pensi che potrebbero stringerti in un atroce finale.
L'olio si è incendiato quasi subito e, ve lo assicuro, vedere i propri
amici, i propri compagni di sudore, quelli di cui conosci mogli, figli...
Vederli arsi vivi, beh, ti uccide ancor prima di essere morto. Per me è
stato così, almeno. Non mi sono nemmeno accorto che stavo facendo la loro
stessa fine.
È strano, sapete? Dopo i primi istanti di dolore, in cui vorresti
strapparti il cuore, non senti più nulla. Il fuoco purifica, ma soprattutto ti brucia
tutte le terminazioni nervose della pelle e non senti più dolore. Almeno
così dicevano i medici mentre cercavano di staccarmi i vestiti, che si
erano ormai fusi sulla mia pelle. Un paio di giorni di agonia e poi via, nemmeno
il tempo per una lacrima. Tanto non l'avrei sentita rigarmi la faccia.
Ora è finita, ho timbrato il cartellino per l'ultima volta mercoledì 5
dicembre. Avevo 26 anni ed ero operaio. Non esistevo prima e tra qualche
giorno non esisterò più.
premesso che non bisognerebbe morire di lavoro ma purtroppo spesso succede e non sempre per le non buone condizioni di lavoro e per la mancata informazione sui rischi e premesso che non voglio assolutamente polemizzare, ma come mai non è stato detto nulla, se non una sfuggente notizia passata in sordina, dei cinque operai morti a Agosto a 20 km da casa mia in un incendio di un mulino di farina?
Beh chiaro che ci sono interessi ovunque (purtroppo):iello ha scritto:premesso che non bisognerebbe morire di lavoro ma purtroppo spesso succede e non sempre per le non buone condizioni di lavoro e per la mancata informazione sui rischi e premesso che non voglio assolutamente polemizzare, ma come mai non è stato detto nulla, se non una sfuggente notizia passata in sordina, dei cinque operai morti a Agosto a 20 km da casa mia in un incendio di un mulino di farina?
quanti muratori volano dai ponteggi? Praticamente ogni giorno
E le trasmissioni televisive? Ieri da Vespa c'èrano in collegamento video la moglie e la madre di uno dei deceduti... L'latro giorno invece erano a Matrix...
cioè, è appena scomparso vostro marito/figlio e già siete in televisione a raccontarlo?
Soldi ragass... gira tutto attorno ai soldi...
PS: Basti vedere il business che ha fatto Azouz Marzouk dopo la morte di moglie e figlio
E' triste, veramente triste