DISEGNO DI LEGGE PER CHI HA UN BLOG

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Anonymous
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DISEGNO DI LEGGE PER CHI HA UN BLOG

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Il 12 ottobre 2007 è stato approvato in Consiglio dei ministri un disegno di legge che porta il nome Levi-Prodi. Esso prevede che chiunque abbia un blog o un sito personale debba registrarlo al ROC, uno speciale registro dell?Autorità delle Comunicazioni, producendo dei certificati e pagando eventuali marche da bollo, anche se fa informazione senza fini di lucro. Obbliga altresì chiunque abbia un sito o un blog a dotarsi di una società editrice e ad avere un giornalista iscritto all?albo come direttore responsabile, pena il rischio di incorrere in responsabilità penali anche rilevanti.

(FONTE WIKIPEDIA)
Anonymous
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.....l'archivio sarà poi direttamente gestito dalla premiata Geheime Staatspolizei, la quale organizzerà simpatici viaggetti in Siberia con obbligo di dimora.....
Anonymous
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:shock: azz! e meno male che la menano tanto con la cina...
Anonymous
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... anche leggerla così non è una cosa così tanto campata in aria e senza un suo perchè... ora andrò a leggermi nello specifico il provvedimento....

...a orecchio, e sapendo che stavano per mettere mano ala faccenda. mi pare che si cerchi solo di equiparare quel che si pubblica su internet alla stregua di una qualsiasi altra pubblicazione, cartacea o radio televisiva...

...certo si rischia di perdere quell'alone di allegra "anarchia" che vige nella rete...ma potenzialmente di potrebbe guadagnare in qualità.....

...poi se ne può discutere a lungo su qualità, autorevolezza, affidabilità e poi ancora sulle modalità e sui raggiri di legge.... ;)
Anonymous
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...mi correggo.... :oops:

...mi sembra un'emerita ca@#ta..... :evil:
Anonymous
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cioè...fatemi capire...io ho un blog....che sarebbe una specie di diario personale...uno spazio dove dare voce e libertà alle mie idee...e devo pure pagare :shock: :shock: :shock: ...ovviamente poi dotarsi di una casa editrice implicherà il versamento di un qualche minimo contributo...e il giornalista pubblicato all albo dove lo trovo...con il 1240...(che tanto è gratis vero?!) mastudiarsideicavolinididecretileggeunpòpiùseriedutiliparebruttoconquellocheprendonomanaggiaaloro :evil: :evil:
la cina e sempre più vicina :-imbronciato
Anonymous
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la Republica.it
TECNOLOGIA & SCIENZA
Un disegno di legge licenziato dal Cdm lascia intravedere l'obbligo di iscrizione
al registro per chi ha attività editoriali, forse anche per chi ha un blog o un sito
Il governo riforma l'editoria
Burocrazia sul web? Allarme in rete


Aumenterebbero quindi anche per i "piccoli" su internet spese e sanzioni penali
Il sottosegretario Levi: "Non è questo lo spirito, deciderà l'Autorità"

di ALDO FONTANAROSA

ROMA - Consiglio dei ministri del 12 ottobre: il governo approva e manda all'esame del Parlamento il testo che vuole cambiare le regole del gioco del mondo editoriale, per i giornali e anche per Internet. E' un disegno di legge complesso, 20 pagine, 35 articoli, che adesso comincia a seminare il panico in Rete. Chi ha un piccolo sito, perfino chi ha un blog personale vede all'orizzonte obblighi di registrazione, burocrazia, spese impreviste. Soprattutto teme sanzioni penali più forti in caso di diffamazione.

Articolo 6 del disegno di legge. C'è scritto che deve iscriversi al ROC, in uno speciale registro custodito dall'Autorità per le Comunicazioni, chiunque faccia "attività editoriale". L'Autorità non pretende soldi per l'iscrizione, ma l'operazione è faticosa e qualcuno tra i certificati necessari richiede il pagamento del bollo. Attività editoriale - continua il disegno di legge - significa inventare e distribuire un "prodotto editoriale" anche senza guadagnarci. E prodotto editoriale è tutto: è l'informazione, ma è anche qualcosa che "forma" o "intrattiene" il destinatario (articolo 2). I mezzi di diffusione di questo prodotto sono sullo stesso piano, Web incluso.

Scritte così, le nuove regole sembrano investire l'intero pianeta Internet, anche i siti più piccoli e soprattutto i blog. E' così, dunque? Ricardo Franco Levi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio e padre della riforma, sdrammatizza: "Lo spirito del nostro progetto non è certo questo. Non abbiamo interesse a toccare i siti amatoriali o i blog personali, non sarebbe praticabile".

Un esempio concreto, però: il blog di Beppe Grillo verrà toccato dalle nuove norme? Anche Grillo dovrà finire nel registro ROC? "Non spetta al governo stabilirlo - continua Levi - Sarà l'Autorità per le Comunicazioni a indicare, con un suo regolamento, quali soggetti e quali imprese siano tenute davvero alla registrazione. E il regolamento arriverà solo dopo che la legge sarà stata discussa e approvata dalle Camere".

Insomma: se una stretta ci sarà, questa si materializzerà solo tra molti mesi, dopo il passaggio parlamentare e dopo il varo del regolamento dell'Autorità. Ma nell'attesa vale la pena di preoccuparsi. Perché l'iscrizione al ROC - almeno nella formulazione attuale - non implica solo carte da bollo e burocrazia. Rischia soprattutto di aumentare le responsabilità penali per chi ha un sito.

Spiega Sabrina Peron, avvocato e autrice del libro "La diffamazione tramite mass-media" (Cedam Editore): "La vecchia legge sulle provvidenze all'editoria, quella del 2001, non estendeva ai siti Internet l'articolo 13 della Legge sulla Stampa. Detto in parole elementari, la diffamazione realizzata attraverso il sito era considerata semplice. Dunque le norme penali la punivano in modo più lieve. Questo nuovo disegno di legge, invece, classifica la diffamazione in Internet come aggravata. Diventa a pieno una forma di diffamazione, diciamo così, a mezzo stampa".

Anche Internet, quindi, entrerebbe a pieno titolo nell'orbita delle norme penali sulla stampa. Ne può conseguire che ogni sito, se tenuto all'iscrizione al ROC, debba anche dotarsi di una società editrice e di un giornalista nel ruolo di direttore responsabile. Ed entrambi, editore e direttore del sito, risponderebbero del reato di omesso controllo su contenuti diffamatori. Questo, ai sensi degli articoli 57 e 57 bis del codice penale.

(19 ottobre 2007)
Anonymous
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beh, un giornalista disposto a finire in galera al posto nostro, fortunatamente ce l'abbiamo :lol:
Anonymous
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kender ha scritto:beh, un giornalista disposto a finire in galera al posto nostro, fortunatamente ce l'abbiamo :lol:

chi? cosa? come? dove? quando? :roll: :roll: :roll:

:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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comunque...mi pare che stia già rientrando la cosa.... ;) :roll:

da corriere.it

http://www.corriere.it/politica/07_otto ... loni.shtml

Gentiloni: ddl su editoria da correggere. Il ministro delle Comunicazioni: «Norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e va riscritta»
«Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità»

ROMA - Marcia indietro a tutta velocità. «L'allarme lanciato da Beppe Grillo e ripreso da molti commenti al mio blog è giustificato: il disegno di legge sull'editoria, proposto dalla Presidenza del consiglio e approvato una settimana fa in Consiglio dei Ministri, va corretto perchè la norma sulla registrazione dei siti internet non è chiara e lascia spazio a interpretazioni assurde e restrittive». Lo pensa il Ministro delle Comunicazioni Paolo Gentiloni, che dal suo blog, interviene nella polemica aperta da Grillo sul ddl che inizierà il suo iter mercoledì alla Camera, per dire che c'è un errore da correggere. Il ripensamento del ministro arriva dopo Italia dei Valori, Verdi Rosa nel Pugno e Rifondazione avevano detto che non avrebbero votato il provvedimento senza modifiche.

«MI CONSIDERO IN PARTE RESPONSABILE» - «Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità - continua Gentiloni - (come ha fatto anche il collega Di Pietro nel suo blog) per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri. Pensavo che la nuova legge sull'editoria confermasse semplicemente le norme esistenti, che da sei anni prevedono si una registrazione ma soltanto per un ristretto numero di testate giornalistriche on line, caratterizzate da periodicità, per avere accesso ai contributi della legge sull'editoria. va bene applicare anche ai giornali on line le norme in vigore per i giornali, ma sarebbe un grave errore estenderle a siti e blog». Per il ministro invece «il testo è troppo vago sul punto e autorizza interpretazioni estensive che alla fine potrebbero limitare l'attività di molti siti e blog. Meglio, molto meglio lasciare le regole attuali che in fondo su questo punto hanno funzionato. Riconosciuto l'errore - conclude Gentiloni - si tratta di correggerlo. E sono convinto che sarà lo stesso sottosegretario alla presidenza Levi a volerlo fare».
Anonymous
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«Naturalmente, mi prendo la mia parte di responsabilità - continua Gentiloni - (come ha fatto anche il collega Di Pietro nel suo blog) per non aver controllato personalmente e parola per parola il testo che alla fine è stato sottoposto al Consiglio dei Ministri


e allora che sei pagato a fare?????? aggiungerei
a casa mia i dipendenti che non fanno il loro lavoro li mandano a casa.... :twisted: :twisted:
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ceccomannaro
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Messaggio da ceccomannaro »

Applausi e ovazione per puddicino 8-)
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